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Vezio De Lucia – Dichiarazione sull’area Macrico

(28 Novembre 2022)

Fin dal 2001 ho sostenuto la battaglia dei casertani per il primo parco pubblico della loro città. Intervenni a sostegno della proposta formulata da Maria Carmela Caiola, esponente del Comitato Macrico Verde e benemerita protagonista del dibattito sul futuro di Caserta, di destinare l’area (secondo la nomenclatura del vigente piano regolatore) a “zona omogenea F2-verde pubblico”, cioè “territorio inedificabile”
riservato alla realizzazione di giardini pubblici per bambini, adulti e persone anziane.
Una zona in cui sono vietate nuove costruzioni anche di carattere provvisorio con volume superiore a 18 mc, dove invece è garantito un indice di piantumazione minimo di 300 alberi/ha. L’area Macrico è anche sottoposta a due decreti della Soprintendenza ai beni culturali di Caserta del 2004 e del 2008 che vincolano alla conservazione i manufatti esistenti.
Il comune di Caserta, con un’attuale disponibilità di meno di 5 mq di verde pubblico per abitante, è scandalosamente inadempiente alle prescrizioni dell’ormai storico decreto ministeriale del 1968 che impone di destinare a “spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport” non meno di 9 mq/ab, (la normativa regionale sale a 10 mq/ab) : un vistoso deficit che sarebbe sanato con la realizzazione del parco pubblico ex Macrico.
In passato ho avuto più volte occasione di intervenire sulle vicende dell’urbanistica di Caserta e dintorni e ricordo di aver avuto l’ardire di raffrontare il previsto parco pubblico dell’ex Macrico al Central Park di New York. Citavo in proposito Edoardo Salzano che, nel suo libro Fondamenti di Urbanistica, ha definito il Central Park primo parco urbano “democratico” della storia urbanistica, un parco “realizzato cioè
per i cittadini e non per il re o per un principe”.
Anche l’ex Macrico potrebbe essere un parco democratico, a poca distanza dalle reggia e dal paesaggio sublime disegnato da Luigi Vanvitelli, dal figlio Carlo e da altri grandi artisti per Carlo di Borbone: un parco democratico e un tratto di modernità che arricchirebbe Caserta.
Nel recente manifesto del vescovo di Caserta Pietro Lagnese titolato Da Campo di Marte a campo di pace si legge che “La Chiesa di Caserta sogna di poter mettere a disposizione dei casertani l’area dell’ex Macrico un tempo denominata Campo di Marte. […]
Pare però che i progettisti incaricati dalla Fondazione Fratelli Tutti partano dal preoccupante dato di 500.000 metri cubi di costruzioni che sarebbero presenti nell’area: già nel 2003, a proposito dei progetti allora in cantiere, avevo denunciato che si tratta di un volume enorme, pari a ben 5 hotel Hilton di Roma! Si parla di un master program di attività pubbliche e private. E il parco pubblico?
Antonio Cederna ricordava che contro il parco pubblico dell’Appia Antica, accanto agli speculatori era schierata un’associazione di padri di famiglia preoccupati che il parco fosse un rischio per la purezza delle fanciulle.
Dopo 20 anni di diatribe si rischia di ritornare al punto di partenza.
In una fase di decremento della popolazione, di estrema fragilità del territorio, di cambiamenti climatici che mettono a rischio la salute delle nostre comunità, nel capoluogo della terra dei fuochi, la Chiesa ha il dovere di testimoniare, con le azioni, l’Ecologia integrale di Papa Francesco.
L’ex Macrico sia classificato Verde pubblico inedificabile e definitivamente aperto alla città.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vezio_De_Lucia