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Principi etici per il MaCRiCo verde

Il 12 aprile 2022 il Comitato MaCRiCo verde ha approvato un “manifesto” di principi etici per il MaCRiCo verde.

Il testo è stato reso pubblico alla presenza del rev. Antonello Giannotti (Presidente Istituto Diocesano Sostentamento Clero) durante un incontro pubblico tenuto il 20 aprile 2022 e contestualmente trasmesso anche al vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese.

Il Comitato MaCRiCo verde ha chiesto al vescovo e a don Antonello che lo statuto della costituenda fondazione che gestirà il MaCRiCo faccia proprio il testo del nostro “manifesto” o, in subordine, i principi che il “manifesto” richiama.

Ecco il testo completo.

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Manifesto morale per il futuro del MaCRiCo

Le associazioni e i cittadini membri del Comitato MaCRiCo verde chiedono di inserire nello statuto della costituenda fondazione per la gestione dell’area i seguenti principi etici e sociali imprescindibili:

verde: destinazione dell’area a verde pubblico con indice di edificabilità pari a zero, anche qualora il Comune non deliberi formalmente la destinazione urbanistica F2;

collettivo e gratuito: funzioni di esclusiva fruizione collettiva, gratuita e pubblica, escludendo funzioni d’uso private;

tutelato e sostenibile nella sua storia e nel suo ambiente: funzioni agricole, turistiche, culturali, sociali, educative e sportive da realizzarsi utilizzando le sole costruzioni in muratura esistenti, prevedendo azioni di recupero delle acque, di produzione di energia, di agricoltura attenta alla biodiversità, salvaguardando e integrando il patrimonio verde disponibile nel rispetto dei vincoli di legge insistenti sull’area e in piena coerenza con la storia del MaCRiCo, nato come giardino dei vescovi di Caserta;

inclusivo, e aperto: sia incubatore di azioni di inclusione per cittadini e migranti svantaggiati per condizioni economiche, sociali, culturali, di diversa abilità;

trasparente, equo ed etico: affidamenti di incarichi e lavori mediante bandi ad evidenza pubblica, a ditte e soggetti in alcun modo legati al malaffare, partecipazione di una rappresentanza del Comitato negli organi di garanzia e sorveglianza della fondazione;

democratico: partecipazione della cittadinanza alle decisioni della fondazione mediante organismi atti a garantire la comunicazione continua, trasparente e tempestiva al Comitato, in quanto portatore di interessi diffusi e attraverso cui la cittadinanza possa proporre iniziative conformi allo spirito dell’area. A tal fine, la forma giuridica della fondazione di partecipazione potrebbe essere la più appropriata.

Caserta, 12 aprile 2022